L'Ucraina ha riaffermato il diritto al servizio civile alternativo durante la mobilitazione
La Corte Suprema Specializzata ucraina ha confermato ancora una volta il diritto dei cittadini di sostituire il servizio militare con un servizio civile alternativo, anche durante il periodo di mobilitazione e ostilità. Una decisione importante è stata presa nel caso di Vitaliy Shalaiko, che è uno degli oltre 140.000 testimoni di Geova che vivono in questo paese.
Come la maggior parte dei suoi compagni di fede, dopo aver ricevuto una chiamata alla mobilitazione, Shalaiko chiese di poter svolgere il servizio civile alternativo. Questo diritto è garantito dalla Costituzione dell'Ucraina e due tribunali, tra cui una corte d'appello, hanno confermato che si applica ai cittadini nonostante l'operazione militare in corso nell'est del paese in quel momento.
Successivamente, il pubblico ministero ha impugnato la decisione di questi tribunali presso la Corte Suprema Speciale dell'Ucraina, ma il 23 giugno 2015 questa corte ha confermato le decisioni dei tribunali di grado inferiore, citando la Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani e i precedenti della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Questa importante decisione del tribunale riguarda non solo Vitaliy Shalaiko, ma tutti i credenti che si sono trovati o potrebbero trovarsi in una situazione simile. Di recente, migliaia di ucraini hanno affrontato questa situazione, alcuni di loro sono stati perseguiti in base ad articoli penali.
E ora l'alto organo giudiziario ha confermato che il diritto costituzionale dei cittadini di sostituire il servizio militare con un servizio civile alternativo sulla base delle convinzioni religiose non può essere cancellato nemmeno durante le ostilità e la mobilitazione militare, e tale diritto non può essere interpretato come una minaccia alla sicurezza del paese. La decisione del tribunale non è soggetta a ricorso.